Parlare d’intestino o, meglio ancora, chiedere informazioni a qualcuno sull’intestino è recepito dai più, fondamentalmente, come un modo educato (a volte edulcorato) di conoscere le volte che la persona va al bagno (altrimenti “di corpo”).
Non che questa funzione non sia importante anzi, ma come in altri aspetti già visti in passato (e molti altri che vedremo), la percezione è infinitamente minore e limitata rispetto al vero significato e valore che esso ha e assume; sia nel nostro stato di benessere, sia soprattutto sulla nostra salute in generale.
I suoi segreti sono tutti scritti in numerosi libri e testi scientifici ma, nonostante ciò, è stato definito l’organo meno conosciuto del corpo. Obiettivo di questo articolo: conoscerlo meglio, ma, come sempre nello stile che ci contraddistingue (informare in modo Semplice e Fruibile, per tutti).
Conosciamolo meglio: cos’è l’intestino? A cosa serve? Quanto è importante e quali sono le conseguenze di un suo mal funzionamento?
Cos’è, come è fatto e a cosa serve l’INTESTINO
Prima di parlare di cos’è l’intestino e, soprattutto, della sua importanza, diventa fondamentale rileggere e capire bene (ancora una volta) la differenza tra Alimentazione e Nutrizione.
L’intestino è una porzione dell’apparato digerente (la parte finale) compresa tra il piloro e l’orifizio anale. Dal punto di vista anatomico viene distinto in due tratti, il piccolo intestino (o intestino tenue) ed il grande intestino (o intestino crasso).
A suffragio di quanto sopra appena ribadito e scritto anche la settimana scorsa a proposito di nutrizione vs alimentazione: pensate che si stima che durante l’arco della vita passino nell’intestino più di 30 tonnellate di cibo e oltre 50 mila litri di liquidi.
Ora, in totale assenza di giudizio, ma con un livello almeno medio di buon senso, secondo voi, tutto questo cibo che ingeriamo è di qualità sufficiente ad evitare il rovinarsi fino al malfunzionamento (o addirittura peggio all’ammalarsi) dell’intestino stesso?
Intestino Tenue – Ileo
Il primo tratto è lungo circa 6,80 mt e comprende il duodeno (la parte iniziale subito dopo il piloro) il digiuno e l’ileo.
- Duodeno: deputato a portare a termine la digestione, iniziata nella bocca e proseguita nello stomaco.
- Digiuno e Ileo hanno il fondamentale compito di assorbire i nutrienti grazie ai villi intestinali.
Prima di capire meglio le varie funzioni, ad alcuni di voi sarà venuta in mente la domanda: ma come fa il nostro addome a contenere questo organo così lungo?
Il trucco risiede nelle pliche: la mucosa intestinale si ripiega su se stessa per minimizzare gli spazi ed aumentare l’interfaccia corpo-alimenti. Poi, per potenziare l’assorbimento, si ricopre di villi e microvilli (micro perché appena visibili a occhio nudo): per 1 cm2 di parete intestinale si contano circa 1.000 villi e più di 1 miliardo e mezzo di microvilli. Per farvi rendere conto del grado di estensione pensate che la superficie del tenue è circa 200 volte più estesa della pelle! Inoltre, con i suoi 300 m2 supera anche la superficie di un campo da tennis.
Villi e microvilli concorrono ad aumentare la superficie di assorbimento dell’intestino tenue. Ciascun villo è percorso internamente da capillari sanguigni e da un vaso linfatico, che assorbono le sostanze nutritive: l’acqua e i sali minerali vengono assorbiti rapidamente, i carboidrati solo se in forma di monosaccaridi (glucosio, galattosio), le proteine dopo la scissione in amminoacidi e i lipidi sotto forma di acidi grassi.
Intestino Crasso
Qui abbiamo una lunghezza di “solo” 1,80 mt ma per un diametro di 9 cm; questa è l’ultima parte dell’apparato digerente ed è priva di villi. La sua funzione é provvedere al riassorbimento di acqua ed elettroliti e all’accumulo di scarti alimentari (feci).
In realtà, questo ultimo tratto è suddiviso in 3 tratti che elenco brevemente per conoscenza:
- il cieco, dotato di un prolungamento chiamato appendice;
- il colon, suddiviso a sua volta in 4 tratti: ascendente, trasverso, discendente, sigmoideo;
- il retto, che si apre all’esterno con lo sfintere anale. L’intestino, anche se non ce ne rendiamo conto, si muove. Difatti, peristalsi e segmentazione ritmica sono i due tipi di motilità presenti. Durante la peristalsi la muscolatura intestinale si contrae, grazie alle onde peristaltiche, con lo scopo di farne avanzare il contenuto (in direzione del retto). Con la segmentazione si alternano fasi di contrazione e rilasciamento della muscolatura con l’obiettivo di rimescolare il materiale presente.
Nell’intestino crasso la maggior parte dei movimenti sono di tipo segmentario perché, rimescolando il contenuto intestinale, si facilita l’assorbimento di acqua e sali da parte dell’epitelio intestinale. Nel retto si accumulano le feci, ovvero materiale costituito da residui alimentari, fibre vegetali non digeribili, cellule intestinali di sfaldamento, batteri e acqua, che verranno poi eliminate con la defecazione.
Quanto è importante l’INTESTINO
All’inizio ho scritto che l’intestino fa parte dell’apparato digerente ma l’intestino non serve solo a digerire. Difatti, costituisce una grossa parte del sistema immunitario (circa 3/4) in quanto:
- La microflora presente al suo interno protegge dalle aggressioni batteriche;
- Le cellule intestinali fungono da barriera protettiva nei confronti di sostanze dannose;
- Presenta cellule immunitarie specializzate, in grado di produrre anticorpi. Ma che cos’è la microflora? Si tratta di batteri potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, che nel nostro intestino raggiungono i 100.000 miliardi (abbiamo più batteri che cellule!). Sono di fondamentale importanza perché collaborano al mantenimento e al miglioramento dello stato di salute dell’intestino. Difatti, è proprio grazie alla collaborazione tra colon e microflora che vengono sintetizzate la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.
Lunga vita ai batteri “buoni” e lunga vita all’intestino,
il nostro secondo cervello!
Quali sono le conseguenze… buone e dannose.
A costo di apparire scontati, ricordiamo allora, a mo’ di riassunto, quali sono i maggiori vantaggi di un intestino sano e funzionante.
- In quanto sano si prevengono le cause maggiori di tumori alle varie parti di esso (sopra descritte) dove l’alimentazione rappresenta, in alcuni casi, circa il 90% della causa/concausa.
- Un intestino sano e funzionante ci “regala” un sistema immunitario forte che funge da ottimo scudo, oltre a proteggere se stesso.
- Un regalo apparentemente meno importante ma di grande gradimento è l’efficenza energetica che comporta un intestino efficace.
- Con maggiore lucidità e un aspetto sano vogliamo riassumere un po’ tutti gli altri vantaggi, magari per qualcuno meno importanti, ma di sicuro gradimento nel momento in cui se ne usufruisce.
Di contro, oltre che mettere alla prova ciò che finora abbiamo “assimilato” con questi articoli, anche qui facciamo un breve riassunto di quali sono le disfunzioni e i disturbi causati dal mal funzionamento dell’intestino e, di conseguenza, cosa in alcuni casi nascondono.
- Diarrea. Per questi disturbi la medicina di per sé semplifica già di molto le cose dividendo questo disturbo in due situazioni:
- occasionale e si risolve spontaneamente non devo destare preoccupazione, soprattutto se si risolve spontaneamente dopo una o due scariche.
- continua e si manifesta sempre una o due ore dopo aver consumato latte, formaggi freschi, gelati o panna, potrebbe essere la spia di un’intolleranza al lattosio; eventualità più probabile se si hanno anche nausea, doloretti e gonfiori addominali. Questo problema è legato a una carenza di lattasi, l’enzima con cui l’organismo scinde il lattosio perché sia digerito”.
- Stipsi, attenzione ad alimentazione e sedentarietà. Chi soffre di stipsi invece fatica a evacuare e quando si scarica, lo fa con fatica, magari ogni 2-3 giorni. Probabilmente la stipsi è dovuta a un insufficiente consumo di fibre e liquidi, che danno alle feci la giusta consistenza per transitare nell’intestino ed essere espulse con facilità. Gioca un ruolo anche la sedentarietà: l’attività infatti stimola la motilità intestinale.
- La sindrome del colon irritabile. Un’alternanza di stipsi e diarrea, associata alla presenza di doloretti cronici alla pancia, soprattutto intorno all’ombelico, e a un gonfiore irriducibile potrebbero essere segnali della sindrome del colon irritabile. Un disturbo legato a un’alterazione funzionale dell’intestino che, a causa di stress, ansia, colpi di freddo o dell’assunzione di alcuni cibi, si muove in maniera troppo lenta o accelerata, incidendo anche sull’equilibrio della flora batterica. “Se prevale la stipsi, si può ricorrere agli integratori a base di fibre insolubili, che hanno un blando effetto lassativo. Quando invece primeggia la diarrea, largo ai probiotici, che aiutano a ripristinare il microbiota intestinale e le sue funzioni.
- Fitte e spasmi sul fianco sinistro. La presenza di fitte e spasmi sul fianco sinistro potrebbe invece essere legata ai diverticoli, “piccole tasche che si formano sulle pareti del colon, soprattutto del sigma. Non danno problemi ma, quando si infiammano, possono causare dolori e scatenare una diverticolite”. Per evitarla è consigliabile consumare almeno 20 grammi di fibre al giorno (via libera a mele, pere, lamponi, prugne secche, orzo, farro, miglio, riso e pasta integrale), limitare la carne rossa e “se possibile, gli antinfiammatori non steroidei, perché sono irritanti”.
CONCLUDENDO
In nostro corpo spesso ci invia segnali (positivi e negativi) che, se impariamo a conoscere ed interpretare, agevolano in modo significativo sia la nostra efficenza che il nostro benessere.
Che ne dite di un breve riassunto che ci aiuti fin da subito a capire come pensare e cosa fare per migliorare e mantenere in nostro intestino sano ed efficiente?
- Regolarità. L’intestino comunica continuamente con noi. Ricordiamoci che il 70% delle nostre difese immunitarie si trova propria in questo organo. Viene considerato normale andare in bagno da tre volte a settimana fino a tre volte al giorno. Ogni intestino è diverso e, quando è in salute, trova un suo modello da seguire. Del resto servono tra le 24 e le 72 ore al cibo per arrivare nel tratto finale. Se non vai in bagno regolarmente non sottovalutare la situazione. Tenere nell’intestino per diversi giorni il cibo mangiato può portare a molti problemi, tra i quali gonfiore e gas intestinali.
- All’intestino piace quando mastichiamo lentamente. Masticare bene il cibo è il modo migliore per digerirlo bene.
- L’intestino adora quando dormiamo. Cercate di recuperare ore di sonno quando potete. Se non riposiamo bene infatti il nostro intestino ne risente e parecchio. Inoltre durante il riposo notturno l’intestino si auto ripara.
- L’intestino ama quando ci rilassiamo. Lo stress cambia il nostro intestino e lo infiamma. Facciamo tutto quello che possiamo per rilassarci.
- L’intestino odia i cibi già pronti. I cibi processati (raffinati), ovvero la maggior parte di quelli già pronti, possono causare infiammazione nella membrana che ricopre l’intestino, che assorbe quello che mangiamo. L’intestino in questo caso può non riconoscere quello che hai mangiato e attaccarlo come se fossero virus e batteri. È proprio questa reazione che porta all’infiammazione. Ecco perché tutti i medici e i nutrizionisti consigliano di mangiare fibre.
- I prebiotici sono essenziali. I probiotici sono i batteri buoni, mentre i prebiotici sono gli alimenti che nutrono questi batteri. La maggior parte di loro sono cibi ricchi di fibre. Ci sono alimenti che invece non sono ricchi di fibre, ma contengono prebiotici, come l’aglio. Ad esempio il vino rosso contiene polifenoli, indigeribili per le persone, ma che vengono mangiati e quindi digeriti dai batteri dell’intestino. Tra gli altri cibi cipolla, asparagi, banane e legumi.
- I probiotici anche. Si tratta dei batteri buoni che vivono nel nostro intestino e sono essenziali. Tra questi ci sono i cibi fermentati come alcuni formaggi, alcuni yogurt, il latte fermentato, i crauti, il tè Kombucha o il kimchi, che è un piatto coreano di verdure fermentate che sta diventando di moda anche da noi. Questi alimenti contengono infatti alcune specie di batteri buoni che possono correre in aiuto a chi sta assumendo antibiotici.
- L’umore può dipendere dalla digestione. Se la nostra digestione è compromessa il nostro corpo produce meno neurotrasmettitori come la serotonina. L’ormone della felicità è prodotto infatti al 95% nel piccolo intestino. Se è prodotto in maniera ridotta cresce l’ansia.
- Glutine sì e glutine no. In molte persone il glutine provoca un’infiammazione proprio a livello dell’intestino, anche quando non soffrono di celiachia. Direi che l’etica che ci contraddistingue suggerisce che in questi, come in tutti i casi di patologie, è utile, intelligente ed indispensabile rivolgersi al proprio medico di fiducia.
- Nessuna notizia, è una buona notizia. Nel giornalismo anglosassone si dice no news, good news, intendendo che il fatto che non ci siano notizie, significhi che le notizie sono buone. Così se “non sentiamo” il nostro intestino, vuol dire che tutto sta funzionando bene.
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